
La Città di Orione, la Scala Celeste e la Spirale Aurea sono tre esempi di “land art” realizzati nel deserto marocchino dall’artista tedesco Hannsjoerg Voth tra gli anni ’80 e ’90, l’arte dove meno te lo aspetti.
Siamo tornati recentemente in questa parte di Marocco, nel deserto di Marha, non distante da Erfoud, per visitare nuovamente queste opere. Le abbiamo scoperte grazie a due architetti nostri clienti nel settembre 2016, ed è stato bello tornare. Le costruzioni non sono visibili dalla strada, ma bisogna inoltrarsi con il 4×4 verso le montagne e poi quando si comincia ad intravederle l’emozione è grande. Sembra una visione onirica, un miraggio, le silhouette si stagliano nell’orizzonte e il calore che si alza dalla terra dona una un che di mistico all’immagine tremolante che si para davanti al nostro sguardo.
Siamo capitati qui di sabato e siamo stati fortunati in quanto il guardiano ci ha permesso di visitarle. Le strutture sono infatti aperte 3 volte a settimana, il martedì, il giovedì e il sabato, e il biglietto di ingresso è di 50 DH a persona.
Ma perchè costruire qui queste opere d’arte?
La scelta dell’artista può essere riassunta con le sue parole: “nel deserto c’è un infinito dove non si hanno distrazioni“, “perchè qui il tempo non esiste. Ed è proprio questa la bellezza di questi luoghi dove si invecchia molto perchè il tempo non esiste più, viene annullato.” (H. Voth)
Il primo in ordine cronologico di questi tre progetti è la Scala Celeste, Himmelstreppe, iniziato nel 1980 e terminato nel 1987. La struttura ha la forma di un triangolo rettangolo, la cui base a terra è lunga 23mt, l’altezza è di 16 mt. e l’ipotenusa è di 28 metri. La scala frontale ha 52 scalini che conducono alla sommità dove c’è un’apertura e da qui si può entrare all’interno della scala. L’interno è costituito da due stanze, una sopra l’altra. L’idea dell’artista era di trascorrerci alcuni mesi all’interno di una di queste stanze per poter realizzare delle ali da aggiungere alla struttura (http://hannsjoerg-voth.de/05_himmelstreppe.html), ma effettivamente non so se poi abbia portato a termine questo desiderio.
La seconda opera è la Spirale Aurea, Goldene Spirale, costruita tra il 1992 e il 1997. La struttura ha la forma di una spirale ed è stata realizzata sopra una sorgente di acqua. La costruzione della spirale segue la sequenza matematica di Fibonacci, dove ogni numero è la somma dei due numeri precedenti (1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89 …………….).
Il muro di cinta dell’opera ha il suo punto più alto di sei metri. L’accesso al centro della spirale avviene tramite una rampa rialzata, e qui, scendendo i 27 gradini di una scala a chiocciola, si arriva a due stanze. Scendendo ulteriormente si arriva alla profondità del pozzo, all’acqua, dove è stata posta una specie di arca. “L’arca galleggia sull’acqua come una cellula germinale che porta il segreto del divenire; inteso nel senso greco (archa) come forza elementale iniziale e latente.” (http://hannsjoerg-voth.de/08_goldene_spirale.html). Noi non siamo entrati, ma sarei veramente curiosa di sapere se l’arca è ancora lì al suo posto.
La terza e ultima opera è la Città di Orione, Stadt des Orion, realizzata tra il 1998 e il 2003. Si tratta di una serie di torri, sette per la precisione, di diverse dimensioni e altezze. Ciascuna di queste torri rappresenta una delle sette stelle che costituiscono la costellazione di Orione. La loro posizione nella costellazione determina la disposizione delle torri sul terreno. Le dimensioni tra i 15 e i 6 metri di altezza, larghezza e profondità delle torri derivano dalla luminosità e dall’estensione di queste stelle. L’opera è realizzata in terra compressa, tecnica di costruzione tipica del sud del Marocco. ( http://hannsjoerg-voth.de/09_stadt_des_orion.html )
E’ stato bello salire su alcune di queste torri e osservare la distesa di rocce, cespugli e sabbia tutto intorno. Ma mentre osservavamo tutta questa magnificenza, il nostro olfatto è stato colpito da un profumo che saliva dal basso. Un odore celestiale di cibo, e siccome erano le due di pomeriggio, l’odore era ancora più gradevole. Si trattava dei guardiani che si erano radunati in un luogo all’ombra per mangiare. Appena ci hanno visto ci hanno subito invitato a mangiare con loro, e al nostro ringraziamento e rifiuto ci hanno comunque portato un pane e degli spiedini che abbiamo poi mangiato in macchina appena ripresa la strada per Merzouga. Inutile dirvi che era tutto super squisito!!
Ahhh la incommensurabile gentilezza e ospitalità marocchina!!!