
La cittadina santa di Moulay Idriss si trova a nord del Marocco, sulle pendici del monte Jbel Zerhoun, non distante da Meknes, Fes, e le antiche rovine della città romana di Volubilis.
La leggenda narra che la città deve il suo nome al fondatore Moulay Idriss I, discendente del Profeta Maometto, che arrivò in Marocco nell’VIII secolo per sfuggire alle persecuzioni scatenate dai Califfi in Arabia Saudita. Moulay Idriss è famoso e “santo” in quanto è stato lui a introdurre la religione islamica in Marocco. A lui si deve anche la fondazione della città di Fes, la cui costruzione fu poi portata a termine da suo figlio Idriss II.
La città è considerata santa in quanto conserva il mausoleo dedicato a Moulay Idriss e la tradizione in Marocco vuole che chi non possa permettersi il viaggio alla Mecca, la hajj, previsto come uno dei cinque pilastri della religione islamica, lo possa sostituire recandosi sei volte a Moulay Idriss. La città è stata considerata “off limits” per tutti i non musulmani fino al 1916.
Durante la visita della città non potrete fare a meno di rimanere colpiti dal minareto di una moschea di forma circolare, è l’unico in tutto il Marocco con questa forma ed è stato realizzato nel 1939 in stile bizantino, rivestito con piastrelle verdi decorate con arabeschi. Da notare che tutti i minareti in Marocco hanno pianta quadrata, di derivazione ispanico-moresca, ad imitazione dei campanili cristiani della Spagna.
Il mausoleo di Moulay Idriss si trova all’interno della zaouia e il suo aspetto attuale è il risultato della ricostruzione effettuata nel XVIII secolo da Moulay Ismail. Durante il regno di Hassan II poi sono stati realizzati ulteriori miglioramenti, tra questi spicca la costruzione della Koubba al-Hassania (cupola del mausoleo).
Ultima curiosità: quando ci si avvicina alla città fate particolare attenzione alla sua simpatica silhouette, che ricorda la forma di un dromedario accovacciato.