
Le dune si formano e si disfano in un movimento perpetuo
Una parte del territorio del Marocco è occupata dal deserto, che si estende dall’Atlas alla Mauritania, dalla frontiera algerina all’oceano atlantico.
Regno del silenzio e della solitudine, il Gran Sud marocchino è un oceano di secchezza punteggiato da isole di vita, le oasi. Queste sono dei porti di pace dove si ergono le palme da dattero che nascondono tutto un mondo di frescura. Le oasi sono strutturate su tre livelli: le coltivazioni orticole (carote, cipolle, meloni, zucche), cereali (erba medica, orzo, grano), coloranti (henne) e aromatiche (menta, coriandolo) sono protette dall’ombra degli alberi da frutta (albicocchi, fichi, olivi, melograni), che a loro volta vengono protetti dall’ombra delle grandi palme. Signore dell’oasi regnano su tutte le coltivazioni. Le palme sono originarie della Mesopotamia, nella zona tra il Tigri e l’Eufrate, e furono introdotte nell’Africa del Nord molto presto grazie ai Beduini, che gettavano i semi dei datteri vicino a delle fonti d’acqua dove si accampavano. Le palme possono raggiungere i 30 metri d’altezza grazie alle loro radici profonde.
Partire verso Zagora, Goulimine o Rissani, verso queste grandi città sahariane che collegavano i regni africani alle capitali marocchine, significa seguire le tracce delle antiche carovane che portavano dal Sudan l’oro, l’ebano, l’avorio o la gomma arabica, che venivano scambiati all’interno delle oasi con sale, tessuti, profumi e grano. Al giorno d’oggi le oasi marocchine non rappresentano più le tappe delle carovane, ma il bene inestimabile delle donne e degli uomini che vi si sono stabiliti, e che traggono sostentamento da questo equilibrio reso fragile dll’avanzamento del deserto.
La valle del Draa, questo lungo nastro che si inoltra verso il sud-ovest del Marocco creando dei canyons, sbocca su un’oasi di quasi 200km. A Zagora, ultimo vero agglomerato prima del Sahara, un cartello che rappresenta una carovana di cammelli annuncia Timbuctu a 52 giorni di cammino. A sud-est del Marocco, Tafilalet è ancora uno dei più importanti palmeti del paese. Qui si trova Rissani, piccola città sorta sulle rovine dell’antica Sijilmassa, fondata nel 757, tappa immancabile delle carovane trans-sahariane tra l’Oriente, il Sudan e il Maghreb. Rissani si anima tre volte a settimana col suo souk.
A sud di Rissani comincia il deserto di sabbia e le impressionanti dune dell’Erg Chebbi. Un immenso mare di sabbia scolpito dal vento, che si alza fino a formare dune di 150mt di altezza e si estende a perdita d’occhio. Sotto il soffio del chergui, il vento caldo del Sahara, le dune si creano e disfano in un movimento incessante. Ora dopo ora i suoi colori cambiano passando dal rosa al giallo ocra, dal rosso all’arancio, fino al tramonto del sole.